Don Emilio Alonzo riceve un'ottima accoglienza da gentiluomo a Los Angeles e nell'hacienda de la Vega quando riscuote le tasse per il re spagnolo Ferndinando. Purtroppo il giorno dopo il pueblo viene visitato dal senor Zelaya, un altro esattore reale, che si rivela essere quello vero: don Emilio è solo un abile alibi del brillante truffatore El Conejo ("il coniglio"), 12.000 pesos sono comunque dovuti come tributo annuale. Come se non bastasse, il falso ha persino rubato il prezioso stallone andaluso che i de la Vegas hanno chiamato Emilio in suo onore, per cui don Alejandro è determinato come l'alcalde e i suoi lancieri a dare la caccia al truffatore;