Don Matteo riceve una lettera in cui una donna gli rivela di essersi innamorata di lui. Natalina la legge e si indigna. Poco dopo il prete ascolta la confessione di Annalisa, una sua parrocchiana che è in crisi con il marito: lei si è perdutamente innamorata di un altro uomo, e per onestà lo ha rivelato al marito, il quale se ne è andato di casa. La donna, però, ha intenzione di lasciare definitivamente l'amante e di chiedere perdono al marito. Don Matteo va al vivaio in cui l'uomo lavora e cerca di convincerlo a riconciliarsi con la sua consorte, ma lui è irremovibile. Ha persino ingaggiato un investigatore privato, che tra poco saprà dirgli il nome e il cognome dell'amante di sua moglie. Il giorno dopo, Annalisa viene trovata assassinata; l'assassino ha lasciato sul cadavere una rosa antica. Il capitano Anceschi ritiene che si tratti di un delitto passionale il cui autore è proprio il marito tradito che, accecato dalla gelosia, ha ucciso sua moglie per poi metterle tra le mani una rosa che lui coltiva nel suo vivaio. Il sospettato viene arrestato, e don Matteo lo va a trovare in carcere: lui si dichiara innocente. Aveva finalmente trovato il coraggio per perdonare sua moglie, e quindi non le avrebbe mai fatto del male. Il prete gli chiede dove può trovare l'investigatore privato che stava pedinando Annalisa. Dopo averlo saputo, Don Matteo va da questo detective per capire se è in possesso di qualche informazione utile per scagionare l'innocente. L'uomo gli mostra delle foto che ritraggono Annalisa in macchina insieme ad suo collega, un insegnante di latino dal carattere un po' bizzarro. Il maresciallo Cecchini è convinto che questo professore sia proprio l'amante della vittima.