Giappone, anno 1457. La provincia di Awa è contesa da due famiglie: i Satomi e gli Anzai. I Satomi, in un periodo di difficoltà, chiedono aiuto agli Anzai che, in tutta risposta, gli muovono guerra con l’obiettivo di prendere il controllo di tutta la regione. I Satomi, stremati da carestie e guerra, si rifugiano nel proprio castello, abbandonando i propri territori.Ogni tentativo di assassinare il Signore degli Anzai fallisce e il Signore dei Satomi, Yoshizane, oppresso dalla disperazione e sulla soglia della follia, durante un innocua chiacchierata con il suo cane Yatsufusa promette che gli darà in sposa la propria figlia se esso riuscirà portargli la testa del Signore degli Anzai.Incredibilmente, Yatsufusa compie quanto richiesto e torna al castello con la testa insanguinata del Lord Anzai. I Satomi festeggiano la rotta delle forze orami decapitate degli Anzai, ma Yoshizane si rifiuta di mantenere la promessa fatta al cane Yatsufusa.Con somma regalità e per timore delle conseguenze nefaste del venire meno ad una promessa fatta ad un proprio suddito, la principessa Fuse, figlia di Yoshizane, decide di acconsentire al matrimonio e va in esilio con Yatsufusa sulle montagne.Dopo un anno, Fuse ha un sogno in cui capisce di essere in cinta della prole di Yastufusa e che c’è una terribile maledizione sulla famiglia Satomi (la misteriosa causa della maledizione è forse il più bell’insegnamento della storia, ndr). Da qui prende il via una serie di vicende drammatiche e struggenti, poetiche e romantiche, un grande intreccio che solo alla fine si rende comprensibile in ogni suo aspetto e significato. La discendenza di Fuse e Yastufusa affronterà ogni sorta di prova, forgiando il proprio animo secondo il proprio destino.